Alessandro Gavilli è un pittore cortonese in attività da oltre venti anni, ma con una passione per la pittura che non lo ha mai abbandonato, un artista che ormai ha trovato la sua via, il suo tratto caratterizzante, che ha proseguito nella scelta, originale e coraggiosa, di creare opere quasi esclusivamente monocromatiche.
Se per la maggior parte dei pittori il disegno è il punto di partenza, per lui è anche quello di arrivo, perchè attraverso il bianco, il nero e qualche tocco sapiente di colore, riesce a evocare nell’osservatore una visione della realtà legata a una prodigiosa sintesi tra visibile e invisibile, tra vita e sogno, tra mito e realtà. Gavilli, un artista molto attento all’attuale, è particolarmente sensibile ai problemi dell’uomo moderno, ma non è sua intenzione catechizzare nessuno, ne vuole essere moraleggiante o didascalico.
Lo guida soltanto l’amore per la storia, per il mito classico e, sopratutto, per le grigie e umide pietre di Cortona. Infatti, i suoi disegni sono un intreccio virtuoso di cavalieri medievali, animali chimerici, volti che emanano una forza interiore straordinaria e sconosciuta, a cui fanno da cornice naturale, e allo stesso tempo fantastica, giungle metropolitane o suggestivi scorci della Cortona millenaria, introducendoci cosi in un mondo che tutti noi vorremmo che esistesse e che, forse, ricorre spesso nella realtà onirica delle nostre notti.
Il suo gioco strumento è il lapis, l’oggetto dell’ispirazione la figura umana, più spesso personaggi storici o mitici che l’artista rende con tecnica puntigliosa e meditata, quasi una sfida al foglio bianco. Mitologia (1997), Gesu’ (1998), Il Venditore di Fumo (1999), Ciro fa colazione (2000), La Catena (2000), La mano di Dio (2000), Vita (2014), Anima (2015), sono opere emblematiche che mostrano la bussola che lo guida nel suo percorso interiore, ma il pregio e il vanto di Alessandro Gavilli è quello di prenderci per mano e di accompagnarci sicuri nella riscoperta dei nostri sogni, delle nostre paure di adulti e di bambini.